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Se, come si dice, "il bel paesaggio fa più buono il vino", sicuramente i vini prodotti a Calosso non temono confronti.
Chiunque passi sulle nostre colline continua a ripetere che, pur avendo girato il mondo, "tanti vigneti come a Calosso non li aveva mai visti".

Del resto i numeri parlano chiaro: su un territorio comunale di 1.238 ettari quelli destinati a vigneto superano i 1.000, lavorati con amore e passione da 380 aziende viticole.
I vitigni coltivati sono principalmente il Moscato e la Barbera con presenza di vitigni minori, seppure molto importanti, quali : Dolcetto, Freisa, Grignolino, Bonarda, Nebbiolo, Cabernet, Pinot Noir, Cortese, Favorita, Chardonnay; per finire con delle vere chicche quali l'Uvalino e il Gamba di Pernice.

Possiamo affermare che quest'ultimo vitigno in particolare stia diventando il segno di riconoscimento di questa zona; presente da tempo immemorabile nei vecchi vigneti in piccole quantità, è stato preservato dalla scomparsa grazie all'intelligenza e alla caparbietà di vignaioli che hanno regalato alle nuove generazioni un pezzo di storia locale, quasi stridente nell'epoca della globalizzazione.

Eppure rappresenta un grande ed importante valore per la cultura contadina astigiana, che dispone così di un vitigno tradizionale, altrimenti certamente dimenticato, nel turbinio di una prorompente internazionalizzazione.

Questo vitigno grazie ad un'efficiente coltivazione e vinificazione produce un vino particolarmente apprezzato e ormai conosciuto a livello mondiale. Il comune di Calosso rappresenta il suo territorio di maggior sviluppo.



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Vini e vigneti, tradizione e futuro



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